Italian craft beer
Napster vuole rubare un preziosissimo quadro pop art, raffigurante una bottiglia di birra, custodito nella villa di un ricco collezionista.
Contatta così il ladro Caesar, per lui niente è impossibile da rubare!
Notte. Caesar si intrufola nella villa, elude gli allarmi e ruba il quadro senza problemi.
Poi corre in strada, raggiunge l’auto di Napster e, tutto gasato per il colpo così facile, si fa un selfie con lui e il quadro rubato. Poi mette il quadro nel bagagliaio… ma Napster riparte a razzo, lasciandolo solo in mezzo alla strada.
Solo ora scatta l’allarme della villa. Arriva subito Dynamite sgommando nella sua auto, blocca Caesar e lo arresta. Le telecamere di sorveglianza l’hanno ripreso mentre rubava il quadro. Il ricco collezionista lo denuncia.
Caesar è sotto processo e scopre che il giudice è proprio il collezionista che ha derubato! Si chiama Sentence ed è incazzato nero. È inutile per Caesar confessare che il colpo l’ha organizzato un certo Napster che poi l’ha fregato tenendosi il quadro: il giudice lo condanna all’ergastolo
Brigitte è appena uscita di prigione, fu fregata da Napster. Beve di brutto e, bella incazzata, si intrufola nel giardino del bastardo per fargliela pagare… ma dalla finestra della casa vede lui che brinda col giudice Sentence! Così si nasconde e origlia tutto:
Napster aveva proposto al giudice un piano: farsi rubare quel quadro per riscuotere i soldi dell’assicurazione per furto, che sono molti di più di quelli spesi per comprarlo all’asta, perché il quadro salirà di prezzo negli anni. Napster ha procurato il pollo da ingannare, Caesar, e poi hanno diviso il denaro. Sentence ha accettato perché è in bancarotta e ha bisogno di soldi. Il quadro ora è in un posto segreto che conosce solo Napster. Un domani, quando le sue quotazioni saliranno, lo rivenderanno a caro prezzo.
Brigitte non può intervenire ora, perché c’è il giudice Sentence. Deve trovare un modo per incastrare alla grande Napster. Prima di andarsene, origlia Napster che dice: “Quel coglione di Caesar ha fatto pure un selfie a noi e al quadro!” e Sentence: “Tanto il cellulare gliel’ho fatto sequestrare! Siamo in una botte di ferro!”
Brigitte deve trovare quella foto. Forse Caesar l’ha inviata a qualcuno, forse sa dove tengono il suo cellulare… Deve liberarlo dal carcere.
Così si infila nel penitenziario e affronta i Bastards, le due guardie della cella di Caesar. Vengono facilmente messi k.o. da lei (il pessimista dice “siamo degli incapaci”, l’ottimista dice “no, l’abbiamo stancata”), e libera Caesar.
Brigitte e Caesar fuggono. Ora sono entrambi ricercati e hanno un nemico comune: Napster. Devono ritrovare il cellulare di Caesar per poterlo incastrare con quella foto e trovare lui per fargli confessare a botte dov’è il quadro, per poi rivenderlo. Ma ovviamente a casa sua Napster non c’è…
Intanto sulle tracce dei due fuggiaschi si mette Dynamite: è una questione personale, deve assolutamente riacciuffare Caesar, perché nessun criminale che ha arrestato l’ha mai fatta franca. Scommette coi colleghi che ci metterà 48 ore.
48 ore dopo, Dynamite becca Caesar e Brigitte. Ma quando loro gli dicono che il giudice Sentence ha infranto la legge alleandosi col criminale Napster, tutto il suo mondo crolla. Caesar sa del suo debole per il gioco d’azzardo e gli propone una scommessa: trovare il quadro prima di loro. Se lo trovano loro lo rivenderanno, se lo trova Dynamite potrà incastrare e arrestare Sentence e Napster, e giustizia sarà fatta. Dynamite accetta. Inizia così la caccia a Napster per ritrovare il quadro: che vinca il migliore!